Dalla tavola al fototipo passando per i nutraceutici e la protezione della pelle: buone pratiche e alleati di un’esposizione solare in tutta sicurezza Patrizia Mantoessi • Farmacista a Monza L’arrivo dell’estate ripropone, come ogni anno, il problema dell’esposizione al sole. Sì, perché è una questione che richiede attenzione e consapevolezza alla luce, è il caso dei dirlo, delle conoscenze scientifiche che ne hanno messo in evidenza non solo i benefici, ma anche i danni attribuibili a una sconsiderata esposizione solare. Gli aspetti da considerare sono numerosi: il fototipo, l’alimentazione e lo stile di vita, i nutraceutici che è utile assumere e i filtri solari e i trattamenti dermatologici che è corretto applicare. Non ultimi i controlli periodici che è indispensabile eseguire. Entriamo nel dettaglio.
Il fototipo È un indicatore della sensibilità di un individuo alle radiazioni solari e tiene conto della pigmentazione della cute, del colore degli occhi e dei capelli. In sintesi, è l’espressione della capacità di reazione individuale all’esposizione solare. In base al proprio fototipo, secondo la classificazione di Fitzpatrick ne esistono sei, si dovrebbe scegliere la protezione solare più adatta. Il consiglio è di usare comunque la più alta, soprattutto durante le prime esposizioni. Scegliamo la giusta protezione solare... e ricordiamo di usarla! I filtri solari andrebbero applicati ogni due ore e dopo ogni bagno, distribuendo 2 mg di prodotto per cm2. Questo garantirebbe una protezione pari al 95%. Il condizionale è d’obbligo perché non corrisponde mai alla pratica: meglio allora esporsi in modo graduale evitando le ore centrali della giornata e utilizzando un’alta protezione. I filtri solari devono garantire un’ ampia copertura sia nei confronti dei raggi UVB che degli UVA. I primi sono responsabili dei danni maggiori alle cellule, e quindi della comparsa dei tumori cutanei tra cui il melanoma, la cui incidenza è in aumento. Gli UVA sono responsabili dell’abbronzatura, ma anche dell’invecchiamento cutaneo, perché innescano la produzione di radicali liberi. Oltre a proteggere dai raggi UVA e UVB, i filtri solari devono essere fotostabili al 100% per alcune ore, non irritanti e privi di determinati conservanti. Alcuni contengono filtri chimici o filtri minerali in grado di riflettere i raggi e quindi sono adatti anche in città e alle pelli più sensibili (atopici, bambini con meno di due anni, soggetti con problemi di varici). Un’importante caratteristica addizionale è la presenza delle vitamine antiossidanti A, E, C, PP. Un aiuto extra: le vitamine antiossidanti La vitamina E - termine usato per indicare diversi tocoferoli - ha una forte azione antiossidante contro i radicali liberi e assorbe i raggi UV più dannosi. È in grado di ridurre anche dopo l’esposizione al sole il rischio di eritema e di edema fotoindotto. La vitamina PP o B3 stimola a livello topico la sintesi dei componenti principali del film idrolipidico (sfingolipidi, colesterolo, ceramidi) nonché la produzione di collagene migliorando tono ed elasticità. Spesso le ceramidi vengono addizionate ai prodotti cosmetici proprio con questa finalità. La vitamina A è presente in forma di retinolo, retinil acetato, propionato o palmitato e viene trasformata dagli enzimi cutanei nella forma attiva di acido trans retinoico. Quest’ultimo è in grado di diminuire la profondità delle rughe: migliora lo spessore cutaneo rendendo la pelle più idratata ed elastica. In presenza della luce degrada per cui trova impiego quasi esclusivamente nelle creme da notte. La vitamina C è usata in campo cosmetico per le proprietà antiossidanti, fotoprotettive e antinfiammatorie, soprattutto in caso di eritema. È però poco stabile in presenza di acqua ed ossigeno e molto più utile nei trattamenti antirughe per il giorno o la notte.
L’invecchiamento cutaneo È un processo fisiologico involutivo influenzato da fattori genetici ma anche ambientali e, naturalmente, dallo stile di vita personale. Il patrimonio genetico controlla e regola l’invecchiamento cutaneo intrinseco (chrono-aging) mentre i fattori ambientali (esposizione al sole, alimentazione, inquinamento e fumo di sigaretta) aumentando la produzione di radicali liberi sono responsabili dell’invecchiamento cutaneo estrinseco (photo-aging). Ma su questi abbiamo la possibilità di intervenire per contrastare l’invecchiamento. L’asso nella manica: i nutraceutici Un ottimo inizio è l’assunzione di nutraceutici per via orale. La parte del leone la fanno gli integratori a base di betacarotene, da assumere anche un mese prima della massiccia esposizione solare per migliorare la risposta della pelle al sole, contrastare la comparsa di macchie, rughe ed eritemi. Molto utili sono le formulazioni contenenti Coenzima Q10 o ubichinone, una molecola che ha una buona capacità antiossidante non solo sulla pelle, ma su tutto l’organismo, se assunta per via orale. Un altro potente antiossidante è l’acido lipoico, che ripristina l’attività delle vitamine C ed E dopo la loro ossidazione. Forse non tutti sanno che con un esame del sangue è possibile dosare le scorte di vitamina D. Quando è al di sotto dei livelli di normalità è possibile assumerla per via orale in forma di gocce o compresse. Oltre a rafforzare la struttura ossea, la vitamina D sostiene il sistema immunitario: l’esposizione al sole la trasforma a livello della pelle per fotolisi. Aumentandone le scorte, che immagazziniamo a livello epatico, le renderemo disponibili per i tessuti bersaglio, previa trasformazione, sotto il controllo del paratormone. Il microbiota cutaneo La protezione della pelle dall’aggressione di batteri patogeni presuppone anche la salvaguardia della microflora batterica. Il microbiota cutaneo, ovvero l’insieme dei microrganismi presenti sulla pelle, è capace di prevenire la colonizzazione da parte di batteri patogeni producendo sostanze che ne impediscono l’adesione. I raggi ultravioletti sono in grado di danneggiare il DNA dei batteri che ospitiamo sulla cute compromettendone le funzioni di difesa contro quelli patogeni. L’esposizione al sole è infatti uno dei più importanti fattori ambientali capaci di influenzare la salute della pelle. Evitiamo allora l’effetto lucertola e godiamo dei benefici del sole per la mente e il corpo per vivere un’ estate in bellezza dalla testa ai piedi. Protezione in 6 passi 1. A TAVOLA. Scegli un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura di stagione. 2. STOP AL FUMO. Elimina il fumo di sigaretta: è responsabile del 30% dei tumori, peggiora globalmente lo stato di salute, acuisce i danni derivati dall’inquinamento ambientale, inficia ed interferisce con tutte le terapie farmacologiche, chemioterapia compresa. 3. IN SPIAGGIA. Esponiti al sole in modo consapevole e graduale: evita le ore più calde della giornata, dalle 12 alle 15, e approfitta dell’ombrellone. Applica i filtri solari adeguati al tuo fototipo: proteggi in modo particolare naso, orecchie, petto, spalle e cuoio capelluto se sei calvo. Ricorda di indossare un cappello e gli occhiali da sole. 4. CON I BAMBINI. Le scottature da piccoli aumentano il numero dei nevi e il rischio di sviluppare tumori della pelle, in primis il melanoma, una volta cresciuti. Fino all’anno di vita va evitata l’esposizione solare diretta: anche quando i bambini sono più grandi è bene scegliere le ore più fresche della giornata. Insegna a indossare (e a tenere!) maglietta, cappello e occhiali da sole e a scegliere la giusta protezione. I solari per i bambini devono essere privi di conservanti e profumo: dotiamoci di una protezione molto alta (50+ SPF) a base di filtri fisici come l’ossido di zinco. 5. PREVENZIONE. Metti in calendario un controllo dermatologico annuale con una mappatura completa dei nei per prevenire il melanoma ma anche i più frequenti tumori epiteliali come il basalioma e lo spinalioma. 6. VITAMINA D. Verifica le tue scorte di vitamina D con un semplice esame del sangue e, se necessario, rinforzale assumendola in forma di gocce o compresse per sostenere il sistema immunitario e la struttura ossea e migliorare la reazione all’esposizione solare. Foto ©Depositphotos.com