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"Pesce d'aprile" tra scherzi e aneddoti



Divinità, Capodanni e storie d’amore. Tutti assieme per risolvere il mistero della tradizione di fare scherzi e del “pesce d’aprile”. E tra curiosità, storia e leggende si scopre che tale “festa pagana della follia” ha origini antichissime riconducibili all’epoca dell’Impero Romano.


di Stefania Antonetti


Attenzione a non abboccare. Anche quest’anno leggeremo di notizie più o meno assurde che poi, per quanto plausibili, si riveleranno false. Non a caso alcuni scherzi hanno fatto epoca, soprattutto se ci sono di mezzo tv, giornali, social e la gente ci crede. In poche parole, parliamo di “pesce d’aprile”, noto anche come “april fool’s day”, “poisson d’avril” e “pescado de abril” celebrato il 1° aprile, per antonomasia il giorno delle burle. Ma qual è l’origine e il significato di questa data?



A SAPERLO!


Sì, perché la tradizione di fare gli scherzi nel primo giorno di aprile si perde nella notte dei tempi. E siccome non esistono prove certe, le ipotesi sono molte e diverse tra loro. Una cosa invece è certa, la tradizione del “pesce d’aprile” che giustifica ogni scherzo, continua da centinaia di anni in tantissime parti del mondo. Qui in Italia c’è chi sostiene che l’usanza risalga agli anni tra il 1860 e il 1880 e la prima città ad accoglierla fu Genova, dove la tradizione si radicò prima tra i ceti medio-alti per poi dilagare anche nel resto della popolazione.



LE IPOTESI: TRA LE PIÙ LONTANE


Le origini della tradizione del pesce d’aprile secondo molti risalirebbero alla storia della Chiesa cattolica. Una delle teorie più remote, infatti, riguarda il beato Bertrando di San Genesio, patriarca di Aquileia dal 1334 al 1350, il quale avrebbe liberato miracolosamente un papa soffocato in gola da una spina di pesce. Il pontefice grato a Bertrando avrebbe così decretato il divieto di mangiare pesce il 1° aprile.



IL VECCHIO CAPODANNO FRANCESE


Ma c’è un’altra teoria che colloca la nascita della tradizione nel XVI secolo, esattamente nel 1582, quando in Francia fu adottato il calendario gregoriano, che spostava il Capodanno al 1° di gennaio. In precedenza, questa ricorrenza era legata all’arrivo della primavera e si teneva fra il 25 marzo e il 1° aprile, giorno, quest’ultimo, dedicato a banchetti, brindisi e scambi di doni. Ma la novità non fu recepita da tutti: così coloro che, per ignoranza o per amore della tradizione, continuarono a festeggiare il 1° aprile, furono additati come “sciocchi di aprile”, titolo che richiama il termine inglese “April Fools’ Day”, utilizzato ancora oggi.



DAI MITI CLASSICI ALL’ANTICA ROMA


Per altri studiosi addirittura le origini del pesce d’aprile ricadrebbero nell’età classica nel mito di Proserpina, che dopo essere stata rapita da Plutone viene cercata invano dalla madre, ingannata da una ninfa nella festa pagana dei Veneralia, che si teneva proprio il 1° aprile. Altri studiosi hanno messo in relazione la tradizione con la festa romana degli Hilaria, parola latina che vuol dire giocoso. Durante l’epoca repubblicana e imperiale, il 25 marzo si teneva infatti una festività in onore della dea Cibele nella quale i cittadini si mascheravano e si prendevano in giro gli uni con gli altri.



PERCHÉ “PESCE D’APRILE”?


Perché proprio questo animale schivo e silenzioso? Una spiegazione ci riporta indietro fino a Cleopatra e alla burla da lei ordita ai danni dell’amato Marco Antonio durante una gara di pesca. Antonio, per non correre il rischio di una umiliante sconfitta, aveva incaricato uno schiavo di attaccargli di nascosto le prede all’amo, ma la Regina d’Egitto, scoperto l’inganno, fece fissare all’amo un gigantesco pesce finto rivestito di pelle di coccodrillo e Marco Antonio fu servito! Ma senza scomodare tali personaggi storici la scelta del pesce come simbolo del 1° aprile potrebbe essere ancora più semplice. Come i pesci abboccano facilmente all’amo, così le vittime delle burle “abboccano” perfettamente alla presa in giro.

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